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jueves, 19 de noviembre de 2009

IL CALIFFATO "RIVOLUZIONARIO" DI BIN LADEN



Una domanda, che sempre mi aveva girato per la testa, ed alla quale, nella mia ignoranza, non avevo trovato mai una risposta logica (ammesso che nel mondo islamico abbia qualcosa somigliante a quello che in occidente si intende per logica) era quella di "Ma che demonio pretende Al Qaeda?".
Qualche giorno fà, però, ho trovato una possibile spiegazione abbastanza coerente con i fatti. La dà uno scrittore arabista francese, Jean-Pierre Filiu in un articolo apparso sulla edizione digitale dello spagnolo "El País" del 17 scorso.
Secondo Filiu, Bin Laden pretende ottenere un califfato rivoluzionario che purifichi l'islam e permetta la nascita di un nuovo mussulmano.
Feliu basa la sua tesi su alcuni dati di fatto concreti: "sono stati gli stessi mussulmani che hanno combattuto in modo più diretto l'organizzazione (Al Qaeda, n.d.t.), infatti la maggior parte delle vittime (dei Qaedisti) si registrano tra le sue popolazioni"
"In Irak - prosegue Feliu - la guerriglia nazionalista lottava contro la rete terrorista ancora prima che gli Stati Uniti prendessero misure. e nei territori palestinesi Hamàs ha impedito que Al Qaeda si installi e ha distrutto tutte le reti di simpatizzanti".
Però, la cosa chissà più interessante, è l'osservazione che fa l'Autore su un aspetto importante della lotta contro il terrorismo della organizzazione di Bin Laden: "giudicare i membri di Al Qaeda come delinquenti civili e no in tribunali militari, come sta facendo Spagna con ETA, permette spogliarli della categoria eroica di muyahidines o combattenti della guerra santa e ridurli a quella di assassini".

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